Storia
L’Avis Provinciale di Ascoli Piceno nasce, con il suo primo 1° Statuto, il 23 Febbraio 1947, vent’anni dopo la costituzione nel 1927 a Milano dell’AVIS a seguito dell’intuizione del dr. Formentano che, vedendo morire troppe partorienti per gravi ed incontrollabili emorragie, organizza gruppi di persone disposte a donare il proprio sangue.
– Il primo gruppo milanese si diffonde anche nelle nostre città soprattutto negli Ospedali: nel 1939 nasce ad Ascoli Piceno, nel 1947 a San Benedetto del Tronto.
– Tutto avviene con moti spontanei e ricchi di umanità, sollecitati spesso da personale ospedaliero, facendo moltiplicare i Volontari.
– La seconda guerra mondiale rallenta, ma non ferma, tali moti; infatti subito dopo i gruppi si associano ed acquistano il nome definitivo di AVIS (Associazione Volontari Italiani del Sangue) che, viene riconosciuta a tutti gli effetti giuridici dallo Stato Italiano.
L’Avis Provinciale di Ascoli Piceno con Presidente dr. Salvatore Orlando ha sede a Fermo che successivamente sarà spostata ad Ascoli Piceno.
– 1959: 1a Assemblea Provinciale; si dona “braccio a braccio”, ma nella seconda metà degli anni ‘50 i flaconi con anticoagulanti per la raccolta permettono la conservazione del sangue.
– L’Avis istituisce e gestisce i Centri Trasfusionali di Ascoli, Fermo e S. Benedetto Tronto.
– Si stipulano convenzioni tra l’AVIS e le Amministrazioni Ospedaliere.
– 1967: con la n.592 si ha la prima legge sulla Raccolta, si apre per l’Avis la fase “moderna”. All’art.2 è riconosciuta la funzione sociale dell’Associazione; permane la figura del Datore di Sangue professionale a pagamento.
– 1971: diventa Presidente il prof. Giovanni Capocasa. Due sono i momenti associativi più impegnativi:
a) amalgamare in un “unicum” etico, legale e organizzativo le varie istanze comunali, superando ogni forma di campanilismo e individualismo;
b) superare il concetto privatistico del S.T. per assumere un ruolo pubblico.
Questo significò la cessione agli Ospedali dei CC.TT. gestiti dall’Avis cui spetta il proselitismo e la chiamata del Donatore.
– 1970 lo Statuto Nazionale istituisce ufficialmente l’AVIS Regionale, cui l’Avis Provinciale offre la sua piena collaborazione.
– 1974, la Provinciale di Ascoli Piceno organizza, fermamente sostenuta dall’AVIS Marche, un “Convegno Interregionale” (Emilia Romagna, Liguria, Toscana, Umbria, parte della Campania, ecc.) a S.Benedetto T. il 26 e 27 ottobre; la mozione finale prevede le federazioni regionali delle Avis. Le scelte saranno condivise, l’Associazione diventa più compatta e democratica.
– 23 dicembre 1978 con Legge 833 l’Avis Provinciale si fa carico dei nuovi rapporti tra Comunali e Provinciale, tra Provinciale e le specifiche Unità Sanitarie.
– Dicembre 1981: in un Convegno dei Responsabili delle strutture Comunali, la Provinciale di Ascoli delibera le cosiddette “Avis Zonali” con compiti puramente organizzativi.
– L’Avis Zonale sarà in seguito riconosciuta e attuata dall’Avis Marche e da altri ambiti regionali.
– Il 4 maggio 1990 con la n°107 viene emanata la 2° legge dello Stato sulle attività trasfusionali relative al Sangue Umano ed ai suoi componenti, in cui all’art.2 esplicita che le attività avisine diventino parte integrante del S.S.N. e si fondino “sulla donazione volontaria periodica e gratuita del sangue umano e dei suoi componenti”. LA FIGURA DEL DATORE PROFESSIONALE È FUORI LEGGE.
– Con l’Assemblea del 1991, il prof. Capocasa per propria scelta lascia la conduzione dell’Avis Provinciale di Ascoli Piceno e gli viene conferita la carica di Presidente Onorario, che continua a ricoprire con grande onore e competenza.
Gli subentra il prof. Giancarlo Antonelli con cui si avvia la fase “attuale” dell’Avis Provinciale di Ascoli Piceno; cambia la durata degli incarichi: la Presidenza è per massimo due mandati di 3 anni ognuno, oggi 4. La sua vocazione verso la scuola fa moltiplicare gli interventi avisini negli istituti scolastici e sotto la sua presidenza registriamo anche la fondazione dell’Avis Comunale di Spinetoli-Pagliare.
Ad Antonelli subentra il prof. Berardino Lauretani. La provincia comprendeva anche il fermano e lo squilibrio tra i due territori fece spendere tanto tempo per cercare di uniformarli. Con l’avvento dei computer, si punta tutto sulla computerizzazione delle Comunali e l’organizzazione zonale; l’AVIS Nazionale diffonde il programma ASSOAVIS per la gestione sistematica e scientifica dei donatori.
Dopo Lauretani, la sig.ra Rosanna Travaglia. Lo statuto è cambiato, i mandati durano 4 anni ognuno, si immettono nelle Comunali i ragazzi del Servizio civile e c’è la separazione delle due Province: Ascoli e Fermo; questa operazione porterà via tante energie e sarà un momento molto difficile ma gestito con competenza ed equilibrio dalla Presidente.
Alla Travaglia subentra Massimo Lauri sotto cui si analizza il territorio Provinciale individuando delle zone carenti di donatori. In quattro anni si costituiscono sei Avis: Castel di Lama, Acquasanta, Monteprandone, Castignano, Montalto delle Marche e Grottammare, al fine di aumentare la capillarità delle Comunali e il numero dei donatori. Viene istituito l’indice di penetrazione per monitorare continuamente l’indice di crescita nei vari Comuni delle Provincia ascolana. A Lauretani viene affidata la costituzione delle convocazioni zonali; appoggiandosi alle Comunali di Ascoli e San Benedetto crea due segreterie, una per ogni Centro trasfusionale, che garantiranno una chiamata sistematica dei donatori. Tra le Comunali viene stipulata il 7 ottobre 2014 un’apposita convenzione. Lauri viene nominato Presidente Regionale. Questo incarico trova impreparata la Provinciale ascolana che, non avendo individuato il successore, riaffida la presidenza a Lauretani che per puro spirito di servizio accetta, puntando tutto sulla radicalizzazione delle nuove Comunali, al consolidamento delle segreterie zonali, nella gestione di progetti rivolti ai territori terremotati e nel lanciare giovani al comando delle nostre Avis. Le zonali si consolidano sempre più, diventando un punto di riferimento per le chiamate dei donatori che permetteranno una perfetta gestione sia delle eccedenze sia delle carenze. La validità di questo sistema ha la riprova in due momenti delicati: il terremoto del 2016 e la Pandemia. Per favorire le attività delle Comunali si sono fatte delle scelte che hanno portato il Provinciale a essere fornitore di servizi, come i programmi per la contabilità, la gestione dei donatori, il sito coordinato tra tutte le Avis della provincia ecc.
Attualmente la Provinciale è composta di tredici Comunali: Acquasanta Terme; Ascoli Piceno; Castel di Lama; Castignano; Cupra Marittima; Grottammare; Montalto Marche; Montefiore dell’Aso; Monteprandone; Offida; Ripatransone; San Benedetto del Tronto; Spinetoli-Pagliare. E di sette Punti Avis: Arquata del Tronto; Appignano del Tronto; Castorano; Colli del Tonto; Folignano; Monsampolo del Tronto; Venarotta.
Le donazioni vengono effettuate presso i SIT di Ascoli Piceno e di San Benedetto del Tronto e i Centri di raccolta di Cupra Marittima; Montefiore dell’Aso; Ripatransone; Spinetoli-Pagliare. Si è ricostruita la storia dell’Avis provinciale di Ascoli Piceno tramite i suoi Presidenti, ma non vanno dimenticate tutte le splendide persone che hanno collaborato nei e con i Consigli Direttivi. Si possono raggiungere risultati solo facendo sistema e gioco di squadra.